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Passeggiata tra le rovine dell’antica Solunto

Quando

Domenica 2 aprile dalle ore 8:15 alle ore 13:30 UTC+02

Dettagli evento

Info utili :
– Orari e luoghi di raduno:
1° appuntamento Ore 8:15 Bagheria, svincolo autostradale (Bar Diva)
2° appuntamento Ore 8:45 Parco archeologico di Solunto

Spostamento con mezzi propri.
– Ora di rientro prevista: 13:00 circa
– Quota di partecipazione a persona: 4 euro
– Per info o prenotazione contattare: Francesco Galioto 3881118200 – Matteo La Rosa 3299854681
e-mail: naturandosicilia@gmail.com
Per partecipare è obbligatoria la prenotazione.
E’ gradita la prenotazione entro il venerdì sera precedente il giorno dell’evento.

N.b. L’escursione potrà subire modifiche o essere annullata in caso di avverse condizioni metereologiche.

Abbigliamento ed attrezzatura consigliata:
– scarpe da trekking/ tennis
– giacca antipioggia/antivento.
– pantalone lungo.
– t-shirt, felpa, pile.
– scorta d’acqua di almeno 1lt.
– fotocamera.

Descrizione dell’itinerario:

Il nostro itinerario prevede la visita al parco archeologico di Solunto, adagiato sul versante sud-orientale di Monte Catalfano. Immersi in un panorama mozzafiato che domina il Golfo di Termini Imerese, vi guideremo all’interno delle rovine facendovi scoprire tutte le caratteristiche dell’antica città di Solunto. L’Agorà e la grande Stoà, il teatro, le terme, il Ginnasio, la Casa di Leda con le sue pitture, la casa delle Ghirlande, la casa delle Maschere e la casa di Arpocrate saranno alcune delle tappe della nostra passeggiata.

Sul monte Catalfano, a circa 2 Km da Santa Flavia, inserite in uno splendido contesto panoramico, si trovano le rovine dell’antica Solunto, città ellenistico-romana costruita intorno alla metà del IV secolo a.C. e abbandonata alla fine del II sec. D.C..
Secondo Tucidide, Solunto costitutiva, assieme a Panormus e a Motya, una delle tre città Fenicie, in Sicilia.
Il nome ha due origini: una leggendaria, che lo vede legato all’essere malvagio Solunto, sconfitto da Eracle proprio in questi luoghi, l’altro, più realistico, che lo mette in relazione con la parola cartaginese Selaim, rupe.
La pianta della città segue i dettami classici, stabiliti da Ippodamo da Mileto e si sviluppa ortogonalmente intorno ad un decumano maggiore, con cardini perpendicolari che formano insule intersecate da stretti passaggi per lo scolo delle acque. Il terreno fortemente scosceso ha reso necessario il terrazzamento e uno sviluppo in altezza di molte abitazioni. Anche se oggi il piano superiore non esiste più, si possono ancora vedere le scale d’accesso.

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