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Le persone non fanno i viaggi, sono i viaggi che fanno le persone

Viaggiare significa cambiare, cambiare luogo, cambiare sguardo, scoprire, scoprirsi, integrarsi e anche guarire. La Scienza documenta infatti i benefici del viaggio, con uno sguardo particolare a quelli psicologici.  Il concetto chiave è questo: il viaggio apre la mente.

Provare cose nuove, fare esperienze diverse, toccare con mano nuove usanze, abitudini e tradizioni, esplorare l’ignoto, rende più tolleranti e sensibili verso nuovi modi di vedere le cose e il mondo, abbattendo i pregiudizi e la mentalità etnocentrica, favorendo la possibilità di cogliere e mettere a fuoco nuovi particolari, nuovi dettagli, di osservare il mondo che ci circonda da diverse angolazioni. Ciò significa avvicinarsi a qualcosa che sia “altro da noi”, ad un’alterità dalla quale è possibile ricavare un inestimabile ricchezza. Possiamo trarre benefici da tutto ciò che di nuovo si incontra: i cibi, la lingua, le tradizioni religiose, le usanze tipiche. In tal modo viene arricchita la nostra esperienza personale, la quale permette a sua volta di arricchire la nostra identità e la nostra storia. Chi viaggia si mette in discussione, testa i propri limiti e una volta a casa sarà come aver cambiato pelle e rinfrescato i pensieri.

“Le persone non fanno i viaggi, sono i viaggi che fanno le persone” (John Steinbeck)

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